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Monster Hunter è un franchise che non ha bisogno di troppe presentazioni. Nel corso di oltre 20 anni, Capcom è riuscita a plasmare una community di videogiocatori appassionati, rendendo ogni nuovo capitolo un vero e proprio evento. L’ultimo arrivato, Monster Hunter Wilds, prova ad aprire ancora di più le porte al grande pubblico, puntando su meccaniche semplificate e una maggiore accessibilità, senza però rinunciare alla profondità e al fascino che da sempre contraddistingue la serie.

Con Wilds, le ambizioni sono chiare: far sì che tutti, dai neofiti ai veterani di lunga data, possano godersi l’esperienza di caccia perfetta. Scopriamo insieme come questo nuovo titolo riesca a combinare vecchio e nuovo, tradizione e innovazione, in un gigantesco scenario pronto a ospitare le nostre battute di caccia.

Una storia più ricca e coinvolgente

La serie Monster Hunter non è mai stata famosa per la complessità narrativa: la formula classica metteva il giocatore nei panni di un cacciatore che doveva difendere un villaggio e i suoi abitanti da mostri pericolosi, con una trama spesso semplice. Monster Hunter Wilds decide di cambiare le carte in tavola, presentando una narrazione più articolata e ricca.

La storia si sviluppa attorno a un gruppo di cacciatori della gilda giunti in una terra inesplorata per motivi di ricerca. Sin dalle prime battute ci imbattiamo in un misterioso bambino, in fuga da una minaccia leggendaria: Arkveld, un drago talmente potente da essere stato relegato fino ad ora a leggende e miti dimenticati. Il cacciatore che interpretiamo si ritrova, suo malgrado, coinvolto in una serie di eventi che lo portano a esplorare più a fondo il passato di queste terre, scoprendo popolazioni sconosciute, tribù alleate e segreti celati da generazioni.

Questa enfasi sulle motivazioni e sulle relazioni tra i personaggi rende l’esperienza più emotiva rispetto ai precedenti capitoli. Non ci limitiamo più a “cacciare i mostri e salvare il villaggio”, ma diventiamo parte integrante di una storia che si intreccia attorno a diverse fazioni, alcune amichevoli, altre molto più ostili e misteriose.

Punto di forza narrativo: l’introduzione di un elemento inaspettato, con una vera e propria svolta che si verifica a metà dell’avventura, regala un colpo di scena che mette in discussione molti degli elementi che davamo per scontati. Questo dettaglio mantiene i giocatori sulle spine e contribuisce a donare al gioco un maggiore senso di scoperta.

Mappa ed esplorazione: quando l’accessibilità incontra l’ampiezza

Uno degli aspetti più discussi di Monster Hunter Wilds è sicuramente la gestione delle mappe. Seguendo la scia di innovazioni introdotte con titoli come Monster Hunter: World, le aree di gioco si presentano larghe e prive di caricamenti interni tra le varie zone. Questo approccio, definito come “open map”, garantisce un ritmo più fluido alle battaglie e alle esplorazioni, limitando notevolmente i tempi morti.

Ambientazioni e cicli giorno/notte

Le nuove ambientazioni di Wilds variano enormemente tra loro: si passa da zone desertiche a foreste lussureggianti, fino a regioni paludose e aree vulcaniche. Ciascuna di queste aree non si limita a un mero cambiamento estetico: ogni zona presenta mostri unici e sottostà ai cicli atmosferici e ai cicli giorno/notte, che influenzano la posizione e la tipologia di creature incontrate. Un mostro tipicamente diurno potrebbe ritirarsi in una caverna allo scendere della notte, mentre altre specie più rare potrebbero emergere soltanto durante una tempesta di sabbia o una pioggia battente.

Nuove missioni dinamiche

In Wilds, persino le missioni si adattano a questo mondo in continua evoluzione. I mostri non sono più confinati in una zona ristretta, ma vagano liberamente alla ricerca di cibo e rifugi. Potremmo ricevere una missione per cacciare un Rathian in un’area boschiva e scoprire, una volta sul posto, che il mostro ha migrato verso la parte desertica dell’enorme mappa, magari spaventato da un predatore più grande. Questi spostamenti dinamici richiedono una strategia di localizzazione più raffinata: la semplice formula “vai in zona 5 e troverai il mostro” non esiste più.

Migliorie alla qualità della vita per l’esplorazione

Un ulteriore punto di forza risiede nella semplificazione dei menù: ora possiamo accettare le missioni direttamente dalla mappa, senza passare obbligatoriamente da un hub o da una bacheca missioni centrale. Questo permette di entrare subito nel vivo dell’azione e si rivela particolarmente utile per i giocatori alle prime armi, che potrebbero altrimenti perdersi tra i numerosi passaggi e sottomenù dei precedenti capitoli.

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Combattimento: fluidità e complessità ritrovata

Il gameplay è il cuore di Monster Hunter, e in Wilds lo ritroviamo più fluido che mai. L’enorme varietà di armi (dalla spada lunga al martello, dall’arco alla lancia-fucile) è stata ulteriormente rifinita con nuove mosse e combo, capaci di rendere il combattimento meno legnoso e più intuitivo. Eppure, dietro questa accessibilità si cela ancora la profondità strategica che i fan di lunga data amano.

Punti deboli e focus sui monster

Una delle novità più rilevanti è l’introduzione di punti deboli ben visibili sui mostri. Sebbene la serie abbia sempre premiato chi sapeva colpire le aree più vulnerabili (come la coda o la testa), con Wilds questa meccanica diventa più tangibile e immediata. Grazie al sistema di Focus, possiamo evidenziare in modo preciso le parti danneggiate in combattimento, e decidere dove concentrare i colpi successivi per massimizzare i danni e ottenere più facilmente i materiali che ci servono. È una piccola rivoluzione che rende la caccia un continuo bilanciamento tra posizionamento, parate, schivate e attacchi mirati.

Un sistema di armi e armature più generoso

Se in passato i veterani di Monster Hunter ricordano di aver “farmato” lo stesso mostro fino allo sfinimento per ottenere una singola parte rara, Wilds cerca di ridurre la frustrazione rendendo le ricompense leggermente più frequenti. Il nuovo sistema di crafting, inoltre, ci permette di avanzare più rapidamente nella creazione di equipaggiamenti di alto livello, riducendo i momenti di stallo che potevano colpire i giocatori meno pazienti. Nonostante questa maggiore generosità nelle ricompense, la necessità di conoscere i pattern d’attacco e imparare i punti deboli dei mostri resta fondamentale per progredire.

Area di addestramento e tutorial video

Capcom ha inserito un’area di addestramento completa, ideale per provare ogni tipo di arma in un ambiente sicuro e privo di stress. Qui è possibile testare le combo e imparare le differenze tra le varie tipologie di armi, seguendo i tutorial video integrati che spiegano passo passo come padroneggiare ogni strumento di caccia. Questo elemento è particolarmente gradito dai nuovi giocatori, che in passato potevano essere scoraggiati da un sistema di combattimento profondo e a volte criptico.

Le novità di gameplay: Seikret, doppie armi e tante sorprese

Oltre alle classiche armi, Monster Hunter Wilds introduce due novità che hanno fatto molto discutere la community:

  1. Il Seikret: una cavalcatura ibrida tra un velociraptor e un grande uccello, talmente bizzarro da essere simpaticissimo a prima vista.
  2. La possibilità di portare due armi in missione, intercambiandole in tempo reale tramite il Seikret.

Seikret: un alleato fedele

Il Seikret non è solo un mezzo di trasporto veloce, ma funge da porta-armi e da estensione del nostro inventario. Con un semplice comando, possiamo saltare in sella a questa creatura e farci trasportare ovunque, anche su terreni scoscesi o in zone difficili da raggiungere.

  • Verticalità: grazie al Seikret, possiamo compiere salti e arrampicate con maggiore agilità, sfruttando anche sporgenze e rocce per riposizionarci strategicamente.
  • Funzione di auto-pilota: se lo desideriamo, possiamo lasciare che il Seikret segua autonomamente le tracce del mostro che abbiamo scelto come obiettivo, semplificando non poco la fase di ricerca. Un vantaggio non da poco per i neofiti, ma che potrebbe far storcere il naso ai veterani in cerca di sfida.

Due armi, doppia strategia

La possibilità di portare due armi in combattimento rivoluziona l’approccio alle missioni. Ora possiamo, ad esempio, iniziare lo scontro con la lancia per difenderci dalle cariche del mostro, e poi passare all’arco per colpire i suoi punti deboli da lontano quando si mette in fuga.

  • Gestione dello switch: per cambiare arma, dobbiamo salire sul Seikret, selezionare l’arma secondaria e poi smontare. È un’operazione di qualche secondo, che potrebbe spezzare il ritmo del combattimento, ma al tempo stesso ci dà l’occasione di curarci o utilizzare un oggetto strategico prima di tornare nella mischia.
  • Sperimentazione rapida: la possibilità di avere due armi ci spinge a sperimentare di più, a trovare combinazioni che si adattino al nostro stile di gioco o al tipo di mostro da affrontare. È una novità coraggiosa, che rende il sistema di combattimento ancora più variegato.

monster hunter wilds gameplay

Qualità della vita: come Wilds semplifica (e complica) la vita dei giocatori

Oltre alle novità più evidenti, Monster Hunter Wilds introduce una serie di miglioramenti alla qualità della vita, quei piccoli dettagli che rendono l’esperienza di gioco più scorrevole:

  1. Salvataggi rapidi e set di oggetti personalizzabili: possiamo salvare combinazioni di pozioni, trappole e cibo, così da equipaggiarci in un attimo prima di una missione.
  2. Tutorial rivedibili: ogni spiegazione, dai comandi base alle strategie avanzate, è consultabile in qualsiasi momento da un menù dedicato.
  3. Raccolta risorse dinamica: mentre siamo a cavallo del Seikret, possiamo raccogliere materiali e piante con la semplice pressione di un tasto.
  4. Ricerca automatica dei mostri: come accennato, possiamo far sì che il Seikret segua in automatico il mostro, senza dover indovinare dove si trovi.

Tutto ciò aiuta molto i giocatori meno esperti. Tuttavia, alcuni veterani potrebbero vedere tali semplificazioni come una “perdita di identità” della serie, una riduzione di quella sensazione di avventura e pericolo che caratterizzava i capitoli più datati. La sfida principale di Monster Hunter, d’altronde, è sempre stata l’intima conoscenza dei mostri e del territorio, uno studio attento dei pattern d’attacco e delle abitudini delle creature. L’automazione di alcune fasi – come la ricerca delle tracce o la raccolta di risorse – potrebbe quindi risultare un punto controverso.

Grafica e ottimizzazione: un passo avanti senza scivoloni

Dal punto di vista grafico, Monster Hunter Wilds conferma la cura di Capcom nel confezionare mondi di gioco ricchi di dettagli. Su PlayStation 5, ad esempio, si può scegliere tra diverse modalità:

  • Prestazioni: punta ai 60 fps costanti, con un leggero calo della risoluzione.
  • Qualità: massimizza la resa visiva, spingendo risoluzione ed effetti al massimo, con un frame rate meno stabile.
  • Bilanciata: cerca di unire i vantaggi di entrambe, offrendo un frame rate soddisfacente e un livello di dettaglio più che buono.

Le zone esplorabili brillano per varietà e ricchezza di particellari, soprattutto durante i cicli diurni e notturni o in situazioni atmosferiche particolari (tempeste, nebbie, ecc.). L’aggiunta di una lieve nebbiolina in lontananza aiuta il motore di gioco a “nascondere” le aree non ancora caricate, mantenendo il frame rate più stabile.

Mostri e personaggi

  • Mostri: la qualità dei modelli e delle animazioni è eccezionale. Ogni creatura si muove con una fisicità credibile, e gli effetti speciali (fulmini, fuoco, fumi) arricchiscono ulteriormente la spettacolarità degli scontri.
  • Personaggi: i cacciatori, gli NPC e i compagni felini (Palico) sono curati nei minimi dettagli. Durante le cinematiche e nei dialoghi negli hub, i modelli sono particolarmente definiti e ben animati.

Nei momenti più concitati, con più creature e compagni su schermo, l’ottimizzazione regge bene, senza cali di frame rate troppo vistosi su console e PC di fascia media. Nel complesso, la resa grafica di Monster Hunter Wilds è sicuramente ottima, pur non spingendosi ai vertici assoluti di altre produzioni AAA. L’importante, soprattutto in un titolo d’azione, è garantire stabilità e fluidità, e sotto questo profilo Wilds dimostra di aver fatto centro.

Gameplay e storia: un intreccio impossibile da dividere

Entrando più nel dettaglio, Monster Hunter Wilds si distingue per una fusione quasi totale tra il tutorial, la storia del “Low Rank” e l’evoluzione del personaggio.

Un tutorial perfettamente integrato

I nuovi giocatori incontreranno i primi NPC che, passo dopo passo, insegneranno le basi della caccia: come usare le armi, come sfruttare la mappa, come funzionano le trappole e come ottimizzare i propri equipaggiamenti. Tutto questo si fonde con la scoperta del mondo di gioco: villaggi, fazioni, personaggi chiave e la misteriosa vicenda del bambino scampato alle fauci di Arkveld.

Impatto narrativo: anche i cacciatori di vecchia data potrebbero trovarsi piacevolmente sorpresi nel vedere una narrazione così densa sin dalle prime ore. Ogni dialogo è arricchito da piccole storie secondarie, aneddoti e stralci di “lore” che impreziosiscono l’ambientazione, rendendo il mondo di Wilds più vivo che mai.

Il Low Rank e l’Hight Rank

La progressione, come da tradizione, si divide in Low Rank e High Rank (con possibili aggiornamenti futuri che introdurranno il Master Rank, proprio come accaduto con Monster Hunter: World – Iceborne). Se la prima metà del gioco (Low Rank) ci insegna le basi e ci fa scoprire la storia, l’High Rank apre le porte a cacce più impegnative, mostri dal comportamento più aggressivo e materiali più rari.

Il Multiplayer: divertimento condiviso, ma con qualche macchinosità

La componente multiplayer è da sempre un pilastro di Monster Hunter e, in Wilds, non manca di certo. Giocare in compagnia di amici o cacciatori sconosciuti è spesso l’esperienza più appagante e divertente.

  • Inviti: il sistema di creazione e accesso alle sessioni online conserva alcuni tratti macchinosi già visti nei precedenti capitoli. I veterani sapranno probabilmente districarsi in breve tempo, ma i nuovi giocatori potrebbero trovare un po’ confusione.
  • Filmati iniziali: un aspetto rimasto invariato riguarda l’impossibilità di invitare amici a una caccia se non si è visualizzato il filmato della prima comparsa del nuovo mostro in single-player. Una limitazione che può risultare frustrante e che ci si aspettava di vedere risolta in questa nuova edizione.

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Razzo SOS e NPC di supporto

Il Razzo SOS rappresenta un’altra meccanica d’emergenza: se in solitaria ci troviamo in difficoltà contro un mostro particolarmente ostico, possiamo sparare questo razzo per aprire la caccia ad altri giocatori online (o, in mancanza di essi, a NPC di supporto). Questi compagni guidati dall’IA non sono forti come i player reali, ma possono distrarre il mostro, permetterci di curarci e piazzare trappole. È una soluzione che diminuisce la frustrazione e incentiva la cooperazione, anche se la componente social di Monster Hunter rimane più forte quando si gioca con amici o con persone reali incontrate online.

End Game: tra mostri temprati e loop di progressione

Un argomento che ha fatto discutere a lungo è l’End Game di Monster Hunter Wilds. Cos’ha in serbo Capcom per i giocatori che hanno terminato la storia principale e desiderano sfide sempre più impegnative?

L’arrivo dei mostri temprati

Nelle live di presentazione, Capcom ha mostrato i mostri temprati, versioni potenziate di creature normali, contraddistinte da cicatrici bianche sulla pelle e un’aura violacea, anche negli insetti che li circondano. Questi segni di battaglie passate indicano una resistenza e un’aggressività superiori alla media, ponendo una sfida che non può essere affrontata a cuor leggero.

  • Drop speciali: colpendo ripetutamente le zone già ferite, si ottengono materiali unici (di colore viola), necessari per forgiare Armi Artian o equipaggiamenti di categoria superiore.
  • Missioni a tempo: i mostri temprati si muovono liberamente nella mappa e restano disponibili per un tempo limitato (ad esempio 28 minuti). Una volta incontrati, possiamo decidere di iniziare subito lo scontro o di registrare il mostro nelle “indagini”, tentandolo più volte in futuro.

Un loop bilanciato

Il direttore di Monster Hunter Wilds, Yuya Tokuda, ha affermato di voler evitare situazioni di sbilanciamento estremo, dove un singolo set di armi e armature diventi universale e invincibile. Questo implica che alcune sfide endgame richiederanno equipaggiamenti specifici, spingendo i giocatori a variare e sperimentare.

Vantaggi: il loop endgame mantiene il gioco fresco, spingendo i giocatori a cercare equipaggiamenti e strategie diversificate. Svantaggi: chi preferisce affidarsi a una build unica e non ama cambiare arma o stile di gioco potrebbe trovare questa impostazione meno accattivante.

Possibile arrivo del Master Rank

L’esperienza insegna che, come è stato per Monster Hunter: World con l’espansione “Iceborne”, Capcom potrebbe introdurre in un secondo momento una modalità Master Rank, sbloccando nuovi mostri, varianti e ricompense ancora più potenti. Sebbene non ci siano annunci ufficiali, la storia del franchise suggerisce che Wilds potrebbe seguire un percorso simile, garantendo una lunga vita al titolo.

Consigli per i nuovi e vecchi cacciatori

Monster Hunter Wilds, con il suo mix di tradizione e innovazione, offre uno scenario ricco di possibilità. Ecco alcuni consigli per affrontarlo al meglio:

  1. Sperimentate le armi: grazie all’area di addestramento e alla possibilità di equipaggiare due armi in missione, prendersi il tempo di testare diversi stili di gioco è fondamentale.
  2. Studiate i mostri: utilizzate il sistema di Focus per identificare i punti deboli e non dimenticate di consultare la guida sui mostri, che offre informazioni dettagliate su drop e tassi di probabilità.
  3. Non trascurate l’esplorazione: anche se il Seikret può portarvi dritti dal mostro, esplorare la mappa può farvi scoprire luoghi segreti, materiali rari e sub-quest interessanti.
  4. Fate squadra: Monster Hunter dà il meglio di sé in cooperativa. Sfruttate il multiplayer per chiedere aiuto o semplicemente per divertirvi con amici e sconosciuti.
  5. Approfittate delle migliorie: i set di oggetti salvati, la raccolta dinamica e l’auto-pilota del Seikret non sono solo semplificazioni, ma strumenti utili per risparmiare tempo e concentrarvi sulle battaglie.

Il fattore divertimento e la voglia di rigiocarlo

Chi ha vissuto la serie sin dagli albori, dai tempi di Monster Hunter su PlayStation 2 o delle iterazioni su PSP, potrebbe rivivere con Wilds quella sensazione di scoprire un mondo vasto e misterioso. Ma c’è anche una componente di novità che ha il sapore di un taglio col passato: l’introduzione di una storia più articolata, di meccaniche di ricerca più immediate e di un combattimento ancora più dinamico.

Molti veterani hanno espresso curiosità (e, in alcuni casi, iniziale scetticismo) verso la direzione di Wilds, temendo la perdita di quegli aspetti tradizionali come la caccia “lenta e metodica” o la ripetizione forzata di alcune missioni per ottenere materiali preziosi. Tuttavia, la maggior parte di chi ha provato il gioco riconosce che, una volta superate le prime ore, Wilds offre un equilibrio sorprendente tra immediatezza e complessità.

Questo senso di aggregazione e divertimento condiviso è probabilmente la chiave del successo di Monster Hunter Wilds: la sensazione di voler provare tutto, di voler cambiare equipaggiamento, di organizzare veri e propri “raid” di caccia con i propri amici, sperimentando set di armi e ruoli (tank, support, DPS) come se si fosse in un MMO, mantiene vivo l’interesse anche dopo decine di ore di gioco.

Criticità e possibili migliorie

Nessun gioco è perfetto, e Monster Hunter Wilds non fa eccezione. Oltre alle criticità già citate – come la macchinosità di alcune funzioni online e la semplificazione che potrebbe non piacere a tutti – si potrebbero menzionare altri punti:

  1. Livello di sfida iniziale: alcuni giocatori potrebbero trovare il Low Rank troppo facile, soprattutto se paragonato ai capitoli più datati della saga.
  2. Gestione dell’intelligenza artificiale: sebbene i compagni NPC siano un’aggiunta gradita, non sempre si comportano in modo ottimale, a volte risultando fin troppo passivi durante gli scontri.
  3. Ripetitività delle missioni secondarie: nonostante l’enorme varietà di mostri e di aree, alcune quest secondarie possono risultare ripetitive, soprattutto se l’obiettivo è semplicemente “raccogli X materiali”.

Considerazioni finali e voto “Andreametrico”: 9 su 10

Monster Hunter Wilds è un titolo coraggioso, che cerca di reinventare la formula di Monster Hunter aprendosi a un pubblico più vasto, ma senza perdere la sua anima di “simulatore di caccia fantasy”. La trama più coinvolgente, il sistema di combattimento fluido, la possibilità di utilizzare due armi, la semplificazione di alcune meccaniche e i numerosi miglioramenti alla qualità della vita lo rendono un punto di partenza perfetto per i nuovi cacciatori e, allo stesso tempo, un’occasione di rinnovamento per i veterani.

La grafica è di ottimo livello e l’ottimizzazione fa sì che il gioco giri bene su diverse piattaforme, con poche incertezze anche nelle situazioni più caotiche. Gli elementi cooperativi, vero cuore pulsante della saga, restano solidi e divertenti, sebbene alcuni aspetti legati al multiplayer (come il sistema di inviti e l’impossibilità di saltare i filmati iniziali in co-op) siano rimasti un po’ arretrati.

Per chi cerca una sfida più tosta, il passaggio al High Rank e l’End Game con i mostri temprati promettono ore di caccia intensa e un loop di progressione che raramente stanca, grazie anche ai drop più rari e all’introduzione di equipaggiamenti speciali. Certo, per alcuni giocatori più “puristi”, la maggior facilità nel farming e le nuove funzionalità di auto-pilota potrebbero essere considerati passi falsi, ma nel complesso Wilds riesce a bilanciare con intelligenza le esigenze dei nuovi fan e le aspettative dei veterani.

Voto finale: 9 su 10.
Un titolo che segna un passo importante verso il futuro di Monster Hunter, rischiando il giusto per innovare e mantenendo salde le radici di una serie che ha fatto la storia del gioco di ruolo d’azione.

Conclusioni

Monster Hunter Wilds si presenta come un’esperienza coinvolgente, ricca di contenuti e capace di riunire attorno a sé una comunità di appassionati vecchi e nuovi. Dalla storia sorprendentemente profonda, all’esplorazione più dinamica, fino all’end game articolato, tutto concorre a creare un mondo in cui chiunque può trovare il proprio ritmo, il proprio stile di caccia e la propria ragione di divertimento.

  • Se siete nuovi alla serie, Wilds fa di tutto per accogliervi a braccia aperte, con tutorial completi, meccaniche più immediate e un mondo ricco di fascino.
  • Se siete veterani, apprezzerete le migliorie al sistema di combattimento, la nuova gestione delle mappe e la trama potenziata, pur dovendo accettare alcune scelte che rendono il tutto un po’ meno “hardcore” rispetto ai capitoli passati.
  • Sul versante tecnico, il gioco è stabile, offre ampie possibilità di personalizzazione grafica e non perde colpi nemmeno nelle situazioni più affollate.

In definitiva, Monster Hunter Wilds è l’ennesima dimostrazione di come Capcom sappia rinnovarsi, rimanendo fedele al DNA della serie ma, al contempo, apportando cambiamenti che potrebbero dare il via a una nuova era per il franchise. È quel tipo di gioco che, una volta preso in mano, difficilmente vorrete lasciare: il desiderio di sbloccare una nuova arma, di scoprire un nuovo mostro o di migliorare le strategie di squadra vi spingerà ad avviare “ancora un’ultima caccia” prima di spegnere la console o il PC. E, come da tradizione Monster Hunter, è facile che quell’“ultima caccia” diventi la prima di tante altre.

Non resta che stringere il controller, montare in sella al vostro Seikret e prepararvi a una nuova, epica avventura di caccia, ma prima non dimenticatevi di iscrivervi al canale Youtube e di non perdervi le nostre recensioni su ioVideogioco.it !

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