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Oggi vi porto un contenuto davvero speciale, perché parleremo in modo estremamente dettagliato di Assassin’s Creed Shadows. Non sarà la solita anteprima rapida: preparatevi a un viaggio esaustivo all’interno del Giappone del XVI secolo, dove la rievocazione storica, la narrazione profonda e il gameplay innovativo si incontrano per dar vita a un’esperienza di gioco ricchissima. In questo contenuto scoprirete:

  1. Il periodo storico in cui è ambientato il gioco, con un focus attento sul periodo Sengoku e sui molteplici conflitti che hanno agitato il Giappone di quell’epoca.
  2. I due protagonisti, Naoe e Yasuke, analizzati non solo dal punto di vista delle meccaniche di gioco, ma anche con approfondimenti storici e culturali sui ninja di Iga e sul samurai africano realmente esistito.
  3. Tutte le province che fanno da teatro alle vicende di Shadows: Yamashiro, Omi, Iga, Tamba, Wakasa, Kii e altre ancora, esplorate nei minimi dettagli, con richiami alle vere caratteristiche geografiche e politiche del XVI secolo.
  4. L’ampio cast di personaggi storici e fittizi, ognuno legato a un evento o a una vicenda realmente accaduta, da Oda Nobunaga ad Akechi Mitsuhide, da Toyotomi Hideyoshi a Hattori Hanzo, senza dimenticare le figure occidentali come i mercanti portoghesi e il ruolo del Templar Order.
  5. Le dinamiche di gioco: dal sistema di combattimento alla personalizzazione del nascondiglio (hideout), passando per l’importanza della natura e del folklore giapponese, che introduce creature leggendarie come la kitsune.

Mettetevi comodi, perché affronteremo ogni aspetto con il massimo della cura e dell’approfondimento!

N.B. Questo articolo contiente SPOILER SUL GIOCO

IL PERIODO SENGOKU: UN GIAPPONE IN FIAMME

Per comprendere al meglio l’ambientazione di Assassin’s Creed Shadows, è fondamentale parlare del periodo Sengoku (letteralmente “Stati in guerra”), un arco di tempo che va all’incirca dalla metà del XV secolo fino all’inizio del XVII secolo. Questo è uno dei momenti più turbolenti di tutta la storia nipponica, poiché il potere centrale dello shogunato era entrato in crisi, permettendo ai vari signori locali (i daimyo) di contendersi il controllo del territorio con guerre continue e devastanti.

  • La nascita del conflitto: Il declino dello shogunato Ashikaga, che aveva governato dal periodo Muromachi, portò i diversi clan a cercare l’autonomia e a espandere i propri possedimenti. Le province iniziarono così a scontrarsi, generando una frammentazione estrema che fece emergere figure straordinarie dal punto di vista militare e politico.
  • L’innovazione bellica: Fu un periodo di grande sperimentazione militare. L’arrivo degli archibugi (introdotti dai portoghesi a metà del XVI secolo) cambiò radicalmente il modo di combattere. I daimyo più lungimiranti, come Oda Nobunaga, colsero l’importanza di queste nuove armi, riorganizzando i propri eserciti con tattiche e strategie inedite.
  • Aspetti sociali e culturali: Il Sengoku non fu solo un’epoca di guerre, ma anche di fioritura culturale. La diffusione del buddhismo zen influenzò arti come la cerimonia del tè, l’architettura dei giardini e la pittura. Inoltre, si videro crescere il teatro No e forme letterarie che riflettevano la precarietà della vita e la ricerca della pace interiore in un mondo lacerato dai conflitti.

È in questo contesto che Assassin’s Creed Shadows ci catapulta. La storia del gioco abbraccia l’idea di un Giappone diviso e conteso, con i Templari occidentali pronti ad approfittare delle debolezze locali per espandere il proprio potere.

NAOE E YASUKE: DUE EROI, DUE VISIONI, UN UNICO DESTINO

L’ombra di Iga è l’eroina di AC Shadows

Naoe è una ninja (o kunoichi, se vogliamo essere specifici sul genere femminile) originaria della provincia di Iga, rinomata storicamente per aver ospitato alcune delle più celebri scuole di ninjutsu.

La conformazione di questo territorio, ricco di montagne, gole e foreste fitte, favorì la nascita di tattiche di guerriglia e di spionaggio. I clan di Iga — spesso composti da contadini-guerrieri — svilupparono abilità di infiltration e misdirection, divenendo famosi per la capacità di usare armi e strumenti silenziosi, come shuriken, kusarigama e la stessa polvere da sparo in modi ingegnosi.

  • Fujibayashi Nagato: Padre di Naoe, considerato nel gioco uno dei leader più influenti dell’Iga ikki, la confederazione che univa diversi clan ninja. Storicamente, il nome Fujibayashi è legato a manuali di ninjutsu, come il Bansenshukai, scritti nel XVII secolo ma che raccoglievano l’eredità di generazioni di guerrieri-ombra. Nel gioco, Nagato simboleggia la saggezza e la forza di volontà necessarie per fronteggiare i daimyo che minacciavano l’autonomia di Iga.
  • La formazione di Naoe: Addestrata sin da bambina nelle arti del ninjutsu, Naoe incarna l’archetipo della guerriera furtiva. Sa scalare pareti impervie, muoversi in silenzio tra i rami degli alberi e attaccare all’improvviso con armi come la Hidden Blade (marchio di fabbrica degli Assassini), il tanto e la kusarigama. Il suo stile di combattimento è basato su schivate, capriole, calci acrobatici e colpi fulminei.
  • Ideali e obiettivi: Naoe lotta inizialmente per difendere la sua terra, Iga, dall’espansione di Oda Nobunaga. In seguito, capisce che la minaccia più grande proviene dalla corruzione interna e dagli influssi del Templar Order occidentale, determinato a sfruttare le divisioni feudali. Questo risveglio la porterà a incrociare la strada di Yasuke e a scoprire che ninja e samurai possono unire le forze sotto il Credo degli Assassini.

naoe assassins creed shadows

Yasuke: l’epopea di un samurai africano

Yasuke è un personaggio realmente esistito, giunto in Giappone nel 1579 al seguito di missionari gesuiti (probabilmente portoghesi, anche se alcune fonti parlano di una sua origine mozambicana o etiope). Ciò che è certo è che Nobunaga ne fu estremamente colpito, sia per l’imponenza fisica sia per il suo carattere fiero e intelligente, al punto da farlo diventare un samurai a tutti gli effetti.

  • Origine storica: Diversi documenti dell’epoca citano un uomo africano al servizio di Oda Nobunaga, ma i dettagli restano scarsi e frammentari. Quel che si sa è che Yasuke riuscì a imparare la lingua giapponese, a integrarsi nel contesto politico-militare dell’epoca e persino a ottenere un feudo. È uno dei rarissimi casi di uno straniero — ancor più di origine africana — elevato al rango di samurai, con tanto di spada e stipendio regale.
  • Personalità e abilità: In Assassin’s Creed Shadows, Yasuke è rappresentato come un “juggernaut”, cioè un guerriero possente capace di abbattere porte e travolgere più nemici simultaneamente. Oltre alla katana, sa usare la naginata, il kanabo (un pesante randello chiodato tipico di alcune leggende giapponesi) e armi da fuoco come l’archibugio (harquebus), introdotto dai portoghesi nel 1543. La sua versatilità in combattimento rispecchia la curiosità che dovette provare un uomo del suo tempo a contatto con una cultura così diversa dalla propria.
  • Il rapporto con Nobunaga: Storicamente, Nobunaga era affascinato da tutto ciò che proveniva dall’estero, dalle armi alle idee religiose. Non era raro che ospitasse missionari stranieri, spinto dalla volontà di esplorare nuove tecnologie e tattiche. Yasuke divenne, a un certo punto, una sorta di guardia del corpo di élite. Nel gioco, questo legame si riflette in missioni dedicate ad Azuchi Castle e alla protezione del daimyo, almeno nelle fasi iniziali.
  • Da avversario a alleato di Naoe: Sebbene Yasuke partecipi all’invasione di Iga, la sua storia personale e la sua insofferenza verso l’oppressione lo portano a capire che la vera minaccia al Giappone (e alla sua gente, che ormai vede come una seconda famiglia) è il piano ordito dai Templari e dai daimyo corrotti. Questa presa di coscienza fa sì che ninja e samurai uniscano gli sforzi per difendere la libertà della terra del Sol Levante.

yasuke assassins creed shadowsLE PROVINCE: DA YAMASHIRO A KII, UN MOSAICO DI SCENARI E CULTURE

Yamashiro e Kyoto: il fulcro imperiale

La provincia di Yamashiro ospita Kyoto, storicamente la capitale del Giappone fino al 1868 (con qualche eccezione). Conosciuta anche come Heian-kyō nel periodo Heian (794-1185), Kyoto rimase per secoli il centro politico e culturale dell’arcipelago.

  • Opulenza e cultura: Durante il periodo Sengoku, Kyoto era ancora la residenza dell’Imperatore e del tribunale imperiale. Sebbene il potere effettivo fosse ormai nelle mani dei daimyo, Kyoto conservava il suo prestigio, attraendo artisti, monaci, studiosi e mercanti. Nel gioco, questa città compare con templi, palazzi, teatri e biblioteche rigorosamente ispirati ai siti storici.
  • Il tempio di Honno-ji: Al centro della narrazione di Assassin’s Creed Shadows c’è un momento cruciale legato a questo tempio: l’Incidente di Honno-ji del 1582, in cui Nobunaga venne tradito da Akechi Mitsuhide. Gli autori del gioco hanno ricreato l’architettura e l’atmosfera dell’epoca, permettendo ai giocatori di rivivere uno degli eventi più drammatici della storia nipponica.
  • Ruolo strategico: Kyoto è il teatro di scontri politici tra le fazioni e di incontri diplomatici con emissari occidentali, come i missionari gesuiti o i mercanti portoghesi. Nella visione di Shadows, alcuni di questi personaggi sono rivelati come agenti del ordine dei Templari, pronti a stringere accordi per aumentare la loro influenza sul Giappone in conflitto.

provincia di yamashiro assassins creed shadows

Omi e il Lago Biwa: la culla di Nobunaga

La provincia di Omi (corrispondente in parte all’odierna prefettura di Shiga) è dominata dal Lago Biwa, il più grande del Giappone. È qui che si trova l’Azuchi Castle, costruito storicamente da Oda Nobunaga tra il 1576 e il 1579, simbolo della sua potenza militare e della sua apertura verso l’innovazione architettonica.

  • Azuchi Castle: Nobunaga lo volle non solo come fortezza militare, ma anche come centro di governo e cultura, con sale fastose e un’architettura che fondeva tradizione e nuove soluzioni estetiche. Nel gioco, Azuchi appare con i suoi piani ispirati alle ricostruzioni storiche, evidenziando la magnificenza di un daimyo che voleva stupire amici e nemici.
  • Centralità economica: Omi, grazie al lago Biwa, fungeva da corridoio commerciale e via di comunicazione per il trasporto di riso, armi e altri beni. Nobunaga usò questa posizione strategica per consolidare il suo dominio e lanciare campagne militari verso altre province. Nel gameplay, i giocatori troveranno numerose missioni di scorta o di sabotaggio lungo i canali e i porti lacustri.

Iga: la terra dei ninja

Iga è una piccola provincia incastonata tra montagne aspre e boschi fitti. Storicamente, la resistenza di Iga fu infranta da Nobunaga nel 1581, ma la fama dei suoi shinobi si era già diffusa in tutto il Giappone.

  • Geografia e difese naturali: Le catene montuose che circondano Iga formano strette gole e passaggi tortuosi. Nel gioco, questa caratteristica è resa in modo realistico, facendo percepire al giocatore la sensazione di trovarsi in un labirinto naturale. Le condizioni atmosferiche, come la nebbia densa, diventano un alleato prezioso per i ninja.
  • Tradizione del ninjutsu: La gente di Iga non era formata solo da assassini professionisti, ma da intere comunità che praticavano agricoltura e artigianato, mantenendo allo stesso tempo un addestramento militare. La filosofia dei ninja di Iga era basata non soltanto su tattiche belliche, ma anche su principi di solidarietà tra clan e rispetto della natura. Naoe incarna questa dualità: cura per i deboli e spietatezza verso i tiranni.

Tamba: l’argento e la forza delle miniere

Tamba, situata in una regione montuosa, era celebre per le miniere d’argento, che la resero un nodo importante nei commerci con la Cina e l’Europa. L’argento si scambiava con armi da fuoco e altre innovazioni tecnologiche, contribuendo a cambiare il volto dei campi di battaglia.

  • Takeda Castle: Una delle location più suggestive di Assassin’s Creed Shadows. Chiamato talvolta “il castello sospeso sulle nuvole”, Takeda Castle offre una vista mozzafiato, soprattutto nelle prime ore del mattino quando la nebbia si addensa nella valle. Nel gioco, questa fortezza diventa il palcoscenico di una delle battaglie più scenografiche, dove i ninjutsu di Naoe e la forza bruta di Yasuke si confrontano con eserciti equipaggiati con archibugi.
  • Società locale: I minatori di Tamba vivevano in condizioni durissime, estraendo metalli preziosi per i daimyo in continua guerra. Alcune delle missioni secondarie del gioco mostrano come la popolazione civile fosse schiacciata dalle tasse e dalle requisizioni dei clan, sottolineando la condizione di tensione sociale tipica del Sengoku.

tamba città di assassins creed shadows

Wakasa: l’incrocio commerciale con il continente asiatico

Affacciata sul Mar del Giappone, Wakasa era un polo di scambi marittimi con la Cina e la Corea. Le rotte commerciali trasportavano riso, ceramiche, sete e armi, ma attiravano anche pirati e criminali in cerca di bottino.

  • Pirateria e contrabbando: Le coste frastagliate offrivano innumerevoli nascondigli per pirati che potevano facilmente attaccare navi mercantili cariche di tesori. Il gioco, pur non presentando vere e proprie battaglie navali, ci mostra concept art e scenari costieri in cui i giocatori possono incrociare la strada di contrabbandieri o agenti dei Templari intenti a far arrivare armi avanzate.
  • Cultura marittima: Wakasa era anche luogo di pescatori e commercianti onesti, che si arrangiavano per sopravvivere in una società dominata dai conflitti. Alcune missioni secondarie permettono di comprendere il duro lavoro di chi viveva di pesca, confrontandosi con i pericoli del mare e con le continue richieste dei daimyo in guerra.

Kii: il pellegrinaggio e la spiritualità

Kii è una regione montuosa sulla penisola omonima, famosa per i suoi templi e santuari, molti dei quali collegati ai percorsi di pellegrinaggio del Kumano Kodo. In Assassin’s Creed Shadows, quest’area viene presentata come un’oasi spirituale in un paese dilaniato dalle battaglie.

  • Luoghi sacri: Kii ospita santuari shintoisti e templi buddhisti millenari, come Kumano Hongu Taisha o Seiganto-ji. Il gioco ricrea ambienti di solenne bellezza, con lanterne in pietra, torii color vermiglio e cascate avvolte nel mistero. I giocatori possono effettuare missioni di aiuto a monaci e pellegrini, difendendo la regione dai tentativi di sottomissione di Oda Nobunaga.
  • Resistenza spirituale: Kii era popolata anche da sōhei (monaci guerrieri) e da contadini devoti, capaci di formare milizie improvvisate. Questa resistenza popolare, basata su valori religiosi e solidarietà reciproca, trova nel gioco una rappresentazione concreta: la gente di Kii preferisce morire piuttosto che perdere la propria identità culturale di fronte agli eserciti unificatori.

I PERSONAGGI STORICI E FITTIZI: UN CAST STERMINATO

Oda Nobunaga: il daimyo visionario

Oda Nobunaga (1534-1582) fu uno dei personaggi più rivoluzionari del Giappone feudale. Adottò metodi spregiudicati per consolidare il proprio dominio, ma fu anche un riformatore che scardinò vecchie tradizioni feudali. In Shadows, Nobunaga appare come una figura ambigua: feroce in battaglia, ma in grado di migliorare le province sottomesse tramite riforme economiche e sociali.

  • Innovazioni militari: L’introduzione massiccia degli archibugi (tanegashima) rese gli eserciti di Nobunaga temibili. Storicamente, usò formazioni di fucilieri ben addestrati per sconfiggere forze numericamente superiori. Nel gioco, alcune missioni mostrano la pericolosità di queste unità armate.
  • Lusso e mecenatismo: Nobunaga non badava a spese per dare lustro al suo casato. Il castello di Azuchi fu un capolavoro di architettura, con pareti decorate d’oro e sale per ricevimenti mai viste prima. Tutto questo ben si riflette nella rappresentazione artistica di “Shadows”.

Akechi Mitsuhide: dal legame al tradimento

Mitsuhide, inizialmente uno dei generali prediletti di Nobunaga, passò alla storia per il tradimento che portò alla morte del suo signore nel 1582. Nel gioco, la sua figura è resa ancora più drammatica attraverso la ricostruzione di eventi che lo spinsero all’odio: dall’esecuzione di un clan a cui aveva promesso pace, fino alle umiliazioni subite a corte.

  • La vendetta di Honno-ji: L’incidente di Honno-ji fu un vero terremoto politico. Akechi Mitsuhide assediò il tempio dove Nobunaga alloggiava, costringendolo al suicidio rituale (seppuku). In Shadows, questa scena è un momento chiave che potrebbe coinvolgere il giocatore, a seconda delle scelte narrative.

Ashikaga Yoshiaki: l’ultimo shogun della dinastia

Yoshiaki fu l’ultimo membro della stirpe Ashikaga a detenere formalmente il titolo di shogun. Nella realtà, Nobunaga lo insediò inizialmente come shogun-burattino, salvo poi estrometterlo. Nel gioco, Yoshiaki è rappresentato come un uomo ambizioso e manipolatore, desideroso di riottenere il suo rango perduto e pronto a stringere patti con chiunque, persino con i Templari.

Toyotomi (Hashiba) Hideyoshi e Lady Nene

Hideyoshi (1537-1598) fu uno dei vassalli più brillanti di Nobunaga, salendo in fretta nella gerarchia militare. Dopo la morte del suo signore, continuò l’opera di unificazione del Giappone, quasi completata prima della sua dipartita. Nel gioco, appare come un generale leale ma sempre più preoccupato dall’influenza occidentale che minaccia l’indipendenza del paese. Lady Nene, sua moglie, fu una figura di grande rilievo nel tessuto diplomatico dell’epoca, tanto che persino Nobunaga le inviava comunicazioni con il suo sigillo.

Hattori Hanzo: il ninja leggendario

Hattori Hanzo (1542-1596) è forse il ninja più famoso della storia giapponese, grazie anche alla cultura pop moderna. Servì Tokugawa Ieyasu, il futuro shogun che avrebbe finalmente pacificato il Giappone dopo il 1600. Nella tradizione, Hanzo era noto per attacchi notturni coraggiosi e per la sua profonda astuzia strategica. In Shadows, lo vediamo con un’armatura scura, in bilico tra l’essere un patriota di Iga e un pragmatico servitore del potere emergente.

hattori hanzo in assassin's creed shadows

Le figure occidentali: Nuno Caro e Duarte de Melo

Il gioco introduce questi personaggi per sottolineare l’influsso europeo nel Giappone del XVI secolo. Con le navi portoghesi e spagnole arrivarono armi da fuoco, nuove rotte commerciali, ma anche la tratta degli schiavi e — nella fantasia del brand Assassin’s Creed — i Templari.

Nuno Caro si presenta come un nobile portoghese che ha trascorso decenni a studiare la cultura giapponese, mentre Duarte de Melo è un mercante spietato, pronto a tutto per incrementare i propri profitti. Entrambi rappresentano la minaccia di una colonizzazione strisciante e l’avidità dell’Ordine Templare, che vede nelle divisioni giapponesi un’opportunità di conquista.

LE DINAMICHE DI GIOCO: COMBATTIMENTO, ESPLORAZIONE E HIDEOUT

Un sistema di combattimento duale

Uno degli aspetti più interessanti di Assassin’s Creed Shadows è l’alternanza tra Naoe e Yasuke. Mentre Naoe privilegia la furtività e il parkour (arrampicarsi sui tetti, muoversi tra le fronde degli alberi, colpire alle spalle), Yasuke è un autentico carro armato umano, capace di travolgere i nemici con combinazioni di colpi potenti e armi pesanti. Questa alternanza favorisce un gameplay vario: alcune missioni richiedono approcci silenziosi, altre invitano a combattere in campo aperto.

  • Armi di Naoe: Tanto, kusarigama, shuriken, bombe fumogene, la Hidden Blade. Grande mobilità e combo acrobatiche.
  • Armi di Yasuke: Katana, naginata, kanabo, armi da fuoco (yumi e archibugio). Potente resistenza ai danni e mosse finali spettacolari.

L’esplorazione di un Giappone vivo

I villaggi, le città e le strade di montagna brulicano di NPC (contadini, mercanti, monaci, soldati) con proprie routine e interazioni. Potrete assistere a scene di vita quotidiana: mercato del pesce a Wakasa, processioni religiose a Kii, lavorazione della ceramica a Iga, festival tradizionali a Kyoto. Ogni provincia propone biomi differenti, dal clima più rigido delle zone costiere all’umidità delle foreste del sud.

L’importanza del nascondiglio (hideout)

“Assassin’s Creed Shadows” introduce un sistema di costruzione e gestione del proprio rifugio. Qui potrete:

  • Accogliere alleati: Non solo i compagni principali come Katsuhime o Gennojo, ma anche PNG reclutati nelle missioni secondarie.
  • Addestrare truppe shinobi: Se sceglierete di sviluppare la fazione ninja, potrete migliorare la loro abilità di spionaggio e sabotaggio.
  • Costruire officine: Per produrre armi, farmaci e strumenti speciali ispirati alle tecniche del periodo, come bombe al pepe, cerbottane o persino rudimentali lanciagranate.
  • Espandere la base: Aumentando il vostro prestigio e le ricchezze, potrete aggiungere nuove strutture, decorazioni e difese, trasformando un piccolo rifugio in una vera roccaforte segreta.

NATURA, FOLKLORE E CREATURE LEGGENDARIE

Il Giappone del XVI secolo è anche un luogo di profonde credenze spirituali, dove il confine tra il mondo fisico e quello soprannaturale è percepito come sottile. Gli sviluppatori di Shadows hanno inserito vari elementi del folklore giapponese, aggiungendo un tocco di magia e mistero.

  • Kitsune: Volpi a più code, ritenute spiriti in grado di trasformarsi in esseri umani. Nelle tradizioni, possono essere sia benevole che maligne, a seconda delle circostanze. Nel gioco, potrebbero apparire come eventi casuali o quest speciali, legate alla storia di un santuario.
  • Tengu (non confermati, ma spesso presenti in storie ninja): Creature umanoidi con volto di uccello, note per le abilità marziali e i poteri soprannaturali.
  • Mononoke: Spiriti inquieti di persone morte in circostanze tragiche, che infestano boschi o rovine di castelli. Possono apparire di notte, mettendo alla prova il coraggio di Naoe e Yasuke.

ALTRI PERSONAGGI DI SUPPORTO E LORO RUOLO NELL’EPICA

Oltre ai grandi nomi della storia, Assassin’s Creed Shadows presenta un nutrito gruppo di comprimari, tutti con background e motivazioni precise:

  • Lady Oichi: Sorella di Nobunaga, realmente esistita e ricordata per la sua grazia e il suo spirito di sacrificio. Fu coinvolta in più matrimoni politici, cercando di mantenere una parvenza di pace. Nel gioco, diventa una confidente di Yasuke, offrendogli consigli sulla corte e sulle alleanze da stringere o infrangere.
  • Matsu: Anziana ex-ninja di Iga, simbolo della saggezza popolare, che insegna a Naoe il valore della moderazione e della strategia a lungo termine.
  • Junjiro: Il ragazzino che aiuta Naoe a rimettersi in sesto dopo una ferita. Rapresenta l’innocenza ancora presente in un mondo di guerra, e il suo ottimismo serve a ricordarci che la lotta per la libertà riguarda anche le generazioni future.
  • Katsuhime: Abile cecchina (la “Teppō Lady”) proveniente da Omi, dove la diffusione delle armi da fuoco ha permesso a donne e uomini di combattere su un piano più paritario rispetto alle armi bianche.
  • Gennojo: Una sorta di “Robin Hood” che ruba ai ricchi per aiutare i poveri della sua provincia, Yamashiro. Combattuto tra il desiderio di vendetta e la necessità di trovare uno scopo più elevato.
  • Nagoya Yagoro: Proveniente dalle miniere di Tamba, si unisce alla causa degli Assassini per opporsi alle ingiustizie che ha visto subire ai minatori sfruttati dai daimyo.
  • Tomiko: Vedova di guerra, donna forte e resiliente, il cui terreno agricolo diventa una base di operazioni per la rete shinobi.
  • Yaya: Una monaca guerriera (sōhei) che incarna il perfetto equilibrio tra forza fisica e disciplina spirituale. Ha combattuto in diversi monasteri e conosce le tecniche di meditazione e autocontrollo.
  • Momochi Sandayu: Un altro celebre ninja di Iga, ricordato in alcuni registri storici come uno dei tre grandi maestri del ninjutsu. Qui appare come un veterano colmo di rabbia, desideroso di vendicare le atrocità subite dal suo clan.
  • Ibuki: Un ronin ribelle, di spirito libero, che ama la poesia e l’arte tanto quanto il combattimento. Mostra come la classe samurai non fosse monolitica, ma composta da individui con sentimenti contrastanti e visioni personali del bushidō.

PERCHÉ “ASSASSIN’S CREED SHADOWS” È UN TITOLO DA NON PERDERE

  1. Ricostruzione storica funzionale: Dalle armi all’architettura, passando per l’assetto sociale, il gioco cerca di attenersi il più possibile alle fonti storiche (con riserva), pur inserendo elementi narrativi fittizi come l’Ordine degli Assassini e i Templari.
  2. Personaggi ben caratterizzati: La presenza di figure realmente esistite (Nobunaga, Mitsuhide, Yasuke) e di storie locali (i ninja di Iga) rende l’esperienza molto più coinvolgente.
  3. Gameplay vario: L’alternanza tra ninja e samurai, tra stealth e scontri diretti, offre una rigiocabilità notevole. Inoltre, la possibilità di personalizzare e ampliare il proprio hideout dà un senso di progressione costante.
  4. Ricchezza di missioni secondarie: Dai contrasti con i pirati di Wakasa ai pellegrinaggi sacri di Kii, ogni provincia ha una sua identità e missioni specifiche che approfondiscono la cultura e la storia del luogo.
  5. Influenza occidentale: L’arrivo dei mercanti e dei missionari europei, l’uso delle armi da fuoco e i complotti templari danno al gioco un sapore di incontro/scontro tra civiltà, ampliando la prospettiva oltre i confini del Giappone.

CONCLUSIONI: UN’AVVENTURA CHE UNISCE STORIA, AZIONE E CULTURA

“Assassin’s Creed Shadows” si presenta come un capitolo unico nel panorama del franchise, in quanto ci porta in un periodo estremamente ricco di sfaccettature e di eventi cardine per la storia del Giappone. Il periodo Sengoku, con la sua violenza e la sua sete di innovazione, fa da sfondo ideale per l’eterna lotta tra Assassini e Templari. L’incontro tra culture — quella nipponica e quella occidentale — non è solo un pretesto narrativo, ma un vero spaccato di ciò che avvenne nella realtà, seppur dilatato e reinterpretato dalla fantasia degli sviluppatori.

  • Un viaggio nella tradizione: Dai rituali buddhisti alla cerimonia del tè, dai castelli costruiti secondo i piani originali ai grandi festival in onore delle divinità shintoiste, il Giappone di Shadows trasmette un senso di meraviglia e rispetto per una cultura secolare.
  • Un tributo a Yasuke: Inserire un samurai africano non è un “espediente narrativo forzato”, bensì un omaggio a un personaggio storico che spesso è stato dimenticato dai manuali ufficiali. Vedere la sua storia prendere vita, con tanto di riferimenti precisi alla relazione con Nobunaga, arricchisce il panorama dei personaggi.
  • La rinascita dei ninja di Iga: Spesso relegati al ruolo di assassini silenziosi nelle produzioni di massa, qui i ninja sono mostrati come comunità con un forte codice morale. Il gioco illustra gli aspetti culturali e spirituali di queste genti, al di là delle tecniche di combattimento.
  • Determinazione di un popolo: Il Giappone del XVI secolo era attraversato da speranza e disperazione, da tradimento e sacrificio, da riforme e da retaggi feudali. Shadows miscela tutti questi elementi, offrendoci una visione completa e mai banale del contesto storico.

Se siete appassionati di storia giapponese, di action game con una forte componente strategica e narrativa, o se desiderate immergervi in un mondo credibile e ricco di dettagli culturali, questo è il titolo che fa per voi. Non si tratta di un semplice “gioco sui samurai e sui ninja”, ma di un vero e proprio affresco narrativo di un’epoca tanto complessa quanto affascinante.

Conclusioni su tutto quello che devi sapere su Assassin’s Creed Shadows

E con questo, siamo giunti alla fine del nostro lunghissimo e dettagliato viaggio all’interno di Assassin’s Creed Shadows. Spero che abbiate apprezzato questo approfondimento storico-culturale e che ora abbiate una visione chiara di ciò che questo gioco può offrirvi. Mi raccomando, lasciate un like se avete trovato utile questo contenuto, iscrivetevi al canale Top Games per rimanere sempre aggiornati su novità, guide e speciali dal mondo videoludico, e commentate qui sotto per farmi sapere la vostra opinione: quale aspetto vi intriga di più di questo titolo? L’epopea di Yasuke? L’esplorazione del Giappone feudale? Le missioni ninja di Naoe?

Vi ringrazio per l’attenzione, e vi auguro come sempre buon gaming e alla prossima avventura!
Arigatou gozaimasu! E ricordate: «Nel buio ci muoviamo, ma alla luce serviamo». A presto sempre su IoVideogioco.it.

Andrea Volpi

Come sarebbe un appassionato di videogiochi e tecnologia? Esattamente come me, sempre alla ricerca di nuovi stimoli e soprattutto nuovi metodi per migliorare la qualità del tempo che passiamo in compagnia del nostro amato mondo virtuale.

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