Bully o Canis Canem Edit è uno di quei titoli che è entrato nella storia perché…diciamo che combatteva il bullismo con il bullismo quindi vediamo insieme 10 Motivi per giocare Bully. Tu in pratica eri quel cattivo che troppo cattivo non era, nel senso, si eri cattivo ma con i cattivi più che altro…vabbè era la valvola di sfogo per chi a scuola non aveva voce e un rafforzativo per chi ne aveva pure troppa.
Un classicone targato Rockstar, ma che era precursore di molte meccaniche che abbiamo ritrovato successivamente in altri giochi della casa di GTA.
Iniziamo con i 10 Motivi per Giocare Bully
È uno dei più bei giochi Rockstar mai creati
Se hai giocato e ti sono piaciuti i titoli di Rockstar come GTA 3, 4, 5 e non vedi l’ora che arrivi il 6 e nel mentre sei passato anche per Red Dead Redemption, beh, non ti puoi far scappare Bully, perché è uno di quei titoli che nel loro piccolo, sono diventati un valore aggiunto per gli sviluppatori.
Un percorso famigliare molto difficile e una scuola come la Bullworth, sapranno tirare fuori il meglio o il peggio di te, facendoti vivere una storia ricca di missioni, dialoghi e scelte da fare…potrai anche conquistare qualche cuore, nella tua permanenza a scuola.
Molte attività da fare in Bully
Un titolo come Bully spesso viene sottovalutato perché vecchiotto, con alcuni problemi nel controllo della camera, ma se riusciamo a passare sopra a determinate cose, ci troviamo davanti ad una miriade di attività da svolgere.
Ci sono orari da rispettare, come in una vera scuola, dove il tempo non aspetta di certo noi, quindi ad un orario ben preciso, dovremo essere a lezione e schiacciare determinati tasti al momento giusto per completare la sessione ed essere promosso all’esame di una specifica materia.
Questo non solo, costituisce progresso scolastico, ma potremo anche craftare cose nuove nella nostra stanza al dormitorio, per creare disagi in giro.
Poi possiamo combattere i bulli a scuola, che sono sempre ben visibili e attivi verso di noi o verso altri compagni. Il nostro ruolo è abbastanza borderline, saremo noi a dover scegliere come reagire alle differenti situazioni e come andare a concludere ogni evento non scriptato.
Aggressivi o sottomessi? Qualche volta bisogna scendere a patti, l’importante è “non farsi vedere dai prefetti”, altrimenti le nostre malefatte potrebbero essere punite.
Una buona durata per un grande gioco
Il titolo, ha una durata media per completare la quest line principale di circa 15 ore, ma se vogliamo fare tutto quello che è disponibile, si arriva serenamente alle 45. Quindi per chi cerca un titolo mai giocato e che non sia troppo corposo da portare a termine, questo è il giusto compromesso per fare tesoro di una piccola perla del videogioco.
Devo ammettere che alcune quest, sono un pochino cringe dal punto di vista della scrittura, ma complessivamente, ogni cosa, ancora oggi, risulta ben contestualizzata.
La grafica funziona ancora bene
Nonostante sia un videogioco uscito nel 2006 e nel 2008 con la Scholarship Edition, Bully regge ancora anche nella grafica, non eccelle, ma sto giocando la Scholarship Edition nella versione Steam e non ho problemi di alcun genere, il gioco è bello da vedere e per il divertimento, ha tutto quello che basta.
È chiaro che alcune texture o poligoni siano di un livello nettamente inferiore a quelli attuali, ma se io mi allontano e guardo il gioco nella sua interezza, non posso imputare nulla al titolo.
Rockstar riconferma di essere stata avanti anni luce rispetto a tanti altri, perché a distanza di molti anni, i suoi titoli sono ancora un ottimo motivo per attaccarsi al pad e giocare.
Componente divertimento e sfogo tra i 10 Motivi per giocare Bully
In un gioco con così tante cose da fare, è difficilissimo annoiarsi, non impossibile, ma molto difficile. Rockstar è riuscita a mettere insieme molte componenti, che alcuni giochi non posseggono ancora oggi, come il rispetto positivo e negativo, le interazioni uniche tra personaggi e una progressione lineare ben strutturata nel gioco.
Bully ha al suo interno, una cura maniacale in determinate cose, come il rispetto dei personaggi e le scelte che fai, hanno influenza su determinate cose.
Il divertimento nel giocarlo, in alcuni casi può essere anche di sfogo…non è una bella cosa, ma quando magari non hai un qualcuno con cui parlare, una serenza scazzottata virtuale contro dei bulli scolastici, non so come dire, ma solleva il morale nella vita reale, ma senza fare danni.
Divertirsi, comunque, rimane la parola chiave dell’intero gioco, anche se le tematiche trattate sono comunque di un certo spessore.
Curare i bulli con la loro stessa medicina
Il titolo si basa principalmente sulle interazioni tra bulli, secchioni e attività scolastiche, ma il nostro scopo qual’è? In un certo senso, somatizzare una situazione poco felice a casa, per diventare qualcuno a scuola. Siamo stati, palesemente abbandonati qui perché nostra madre doveva partire in viaggio di nozze, siamo stati parcheggiati…non è bello.
In queste scuole i nuovi arrivati, non sono mai ben visti da tutti…quindi la scelta è tra, farsi schiacchiare dai bulli o curarli con la loro stessa medicina.
Con alcuni potremmo utilizzare una leva molto convincente, ma con altri, dobbiamo essere furbi e far credere che ci stanno sottomettendo, per poi ripagarli con altri dispetti molto divertenti e coloriti.
Il messaggio del gioco, comunque, è ancora oggi molto presente e attuale.
I personaggi del gioco tra i motivi per giocare Bully
Tutti i personaggi del gioco hanno carattere, hanno un qualcosa che li rende unici e non è solo l’aspetto, ma tutto l’insieme delle interazioni che diventano possibili man mano che avanziamo nella storia.
Ci sono personaggi, che servono solo a condire l’aspetto visivo dei corridoi o dei cortili, ma tanti altri con i quali possiamo interagire, sono davvero incredibili per stile, modo di parlare e atteggiamento.
Una cosa che, a me, ha stupito particolarmente, è l’utilizzo di accenti differenti per determinati personaggi, sottolineandone comunque una provenienza univoca come zona dell’america.
Ovviamente il gioco è con audio in inglese, ma in alcune situazioni mi sono trovato ad ascoltare più attentamente per capire determinate parole che venivano quasi slangate dai personaggi.
Mi viene in mente a Londra quelli che non sono di Liverpool chiamano Liverpool quasi come si scrive, mentre chi ci abita o ci è nato, lo pronuncia Liverpaa…mangiandosi quasi la L finale oltretutto.
Ecco, in Bully, se ascoltiamo bene, possiamo trovare anche inflessioni di questo genere nei personaggi.
Varietà nei tool di gioco
Dovrei chiamarle armi, lo so, ma in verità stiamo parlando di una fionda, di petardi, fialette puzzolenti e cose di questo genere…si, ci sono anche mattoni, ma dai, non è quello il fulcro delle cose da usare.
Sei un ragazzino e usi quello che hai a disposizione, senza mai andare verso l’esagerazione, non ci sarà mai qualcosa fuori contesto. Quindi se speravi in un bazooka, ecco..no…però, hanno pensato anche ai mezzi di locomozione.
È un GTA scolastico, e quindi avrai a disposizione skateboard e bicicletta per muoverti in un mondo creato a regola d’arte e anche decisamente grosso.
Mappa giocabile al secondo posto dei 10 motivi per giocare Bully
Non è la mappa più grossa della storia, ma rendiamoci conto della struttura delle zone, l’avanzamento e comunque il tempo necessario per andare da un posto all’altro. È tutto molto realistico, dal momento che siamo in un Campus, se posso chiamarlo così…c’è l’area per le lezioni, quella per lo sport, i dormitori e tutto quello che serve per la vita di tutti i giorni, più qualche piccolo extra qua e la..
Io ho trovato tutto molto equilibrato, non troppo dispersivo e con la densità giusta di personaggi in ogni luogo, forse in alcuni aperti, avrei fatto un po’ più di aggregazione ecco, se devo proprio criticare qualcosa.
Il prezzo è molto competitivo oggi
Al primo posto, c’è il prezzo, perché giocare oggi un titolo del 2006/2008, costa decisamente poco e ti farà divertire ora, come allora. Il link per portarti a casa Bully ad un prezzo scontatissimo lo trovi qui e spero ti divertirai, tanto quanto mi sono divertito io a fare questo articolo.
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